SPI CGIL FROSINONE LATINA, COMITATO DIRETTIVO RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE


Si è svolto questa mattina il Comitato Direttivo dello SPI CGIL Frosinone Latina: la relazione di Beatrice Moretti, Segretario Generale SPI CGIL Frosinone Latina.

"È mia intenzione introdurre soltanto qualche ulteriore elemento di riflessione rispetto alle vicende più recenti di interesse della Categoria. Prima di tutto richiamando la grande manifestazione di sabato 16 novembre al Circo Massimo – su cui non mi dilungo, perché si è fatto già ampio riferimento nella relazione di accompagnamento al bilancio preventivo - a seguito della quale i Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno inviato al governo e al Parlamento diversi emendamenti alla legge di bilancio, che vertono in particolare su richieste specifiche di modifica sul tema della rivalutazione delle pensioni (una piena rivalutazione per tutte le pensioni fino a 7 volte il trattamento minimo), sull’allargamento della platea dei fruitori della 14esima (per aumentare gli aventi diritto oltre i 1.000) e sulla approvazione di una legge nazionale sulla non autosufficienza, per dare al Paese una legge di civiltà, come ha dichiarato Pedretti.

Ad iniziare da questa settimana di fronte al Parlamento si terranno dei presidi unitari per far giungere al Governo e al Parlamento forte e chiara la voce dei milioni di pensionate e pensionati che non sono più disposti a tollerare le palesi ingiustizie che si stanno consumando da anni nei loro confronti. Il nostro Comprensorio, in base agli obiettivi concordati con lo Spi CGIL regionale - che abbiamo ripartito e comunicato a tutte le Leghe - il giorno 12 dicembre è chiamato a garantire la presenza di circa 60 compagne e compagni a Roma, mentre il giorno 20 parteciperà con una delegazione da definire, di cui daremo comunicazione in tempi brevi.
Le Confederazioni nazionali Cgil Cisl e Uil hanno a loro volta programmato un percorso di iniziative nazionali unitarie che si terranno sempre nella Capitale su varie problematiche, sulle quali è necessario sensibilizzare l’iniziativa governativa. Il 17 dicembre, in particolare, saranno al centro della manifestazione le questioni che riguardano le pensionate ed i pensionati.

Come sapete, entro il 31 dicembre verrà varata la legge di bilancio e quindi nella fase precedente, unitariamente, noi presidieremo il Parlamento per rimettere in agenda le nostre proposte. Questo di oggi però è anche il nostro ultimo direttivo dell’anno e attraverso il bilancio preventivo abbiamo indirizzato l’azione politica che questo gruppo dirigente assume come impegno per il 2020. Questo implica ovviamente programmare gli impegni che ci vedranno impegnati subito dopo le festività natalizie, in linea con le iniziative regionali a cui abbiamo partecipato di recente.

È dunque prioritario organizzare una o più iniziative sul territorio, insieme alla Confederazione e alle categorie degli attivi, sul tema pensioni e giovani: questione a noi cara, ma oggettivamente anche di grande interesse ed attualità. Del resto è di pochi giorni fa la pubblicazione del rapporto OCSE che evidenzia la necessità di riforma per i giovani, riconoscendo che le attuali norme di accesso alla pensione in Italia sono fra le più restrittive al mondo: si può andare in pensione di vecchiaia solo a 67 anni, rispetto ad una media internazionale di 64, 2. E questa riflessione induce anche ad interrogarci su quanto sta accadendo in Francia, dove non si ferma la protesta contro l’imminente riforma delle pensioni che vorrebbe introdurre un sistema universale di pensione a punti, per sostituire i 42 regimi attuali, cancellando agevolazioni di diverse categorie e alzando l’età pensionabile. Il Governo francese in pratica vuole introdurre un sistema basato sugli effettivi contributi versati, mentre alcuni regimi vigenti prevedono il calcolo della pensione sulla base degli anni di contribuzione in cui hanno versato di più. Gli oppositori però temono una sorta di “precarizzazione” dei pensionati.

Viene spontaneo per noi ricordare come è nata la riforma Fornero, ma va detto che vi sono profonde differenze, perché Macron aveva promesso in campagna elettorale una riforma coerente con quanto ora si sta delineando, mentre rammento che la Fornero nacque da un Governo tecnico di emergenza e che non faceva parte del programma politico di nessun partito. Il sistema pensionistico francese attuale è retributivo con un’età pensionabile iniziale di 62 anni, per cui la riforma allungherebbe la vita lavorativa delle persone e disincentiverebbe uscite anticipate. Secondo i sindacati francesi l’accentramento che si vuole determinare farebbe diventare i governi gli unici decisori che potrebbero gestire le pensioni in base a vincoli di bilancio e finanziari. Verrebbe da dire: “ niente che l’Italia non abbia già visto, quindi”.

Un’altra vertenza su cui dobbiamo considerarci tutti sempre impegnati è quella della Sanità, dando continuità alle questioni e agli spunti emersi nella recente iniziativa regionale, quindi sviluppando una vera e propria piattaforma unitaria territoriale - alla luce della NORMALIZZAZIONE finanziaria della Regione Lazio - per affrontare le criticità che affliggono le province di Frosinone e di Latina che sicuramente, rispetto alla realtà romana, hanno pagato un prezzo più alto in termini di qualità e quantità di servizi erogati e di posti letto complessivi.
In questo contesto, poiché siamo però anche consapevoli di trovarci in una società “ansiosa e di massa” - dove gli italiani sono stretti tra timore ed incertezza del futuro, che alimenta il desiderio che arrivi un uomo forte a cambiare le sorti del Paese e le proprie - continuerà ad essere una nostra priorità la cura della memoria. Colgo l’occasione per ringraziare Alessandra per aver riconosciuto il lavoro fatto e averci coinvolto in un progetto dello SPI Nazionale, che mette insieme lo SPI di Abruzzo, Lazio, Molise e Campania, per ripercorrere con circa 250 studenti delle scuole superiori la storia drammatica dei territori su cui insisteva la Linea Gustav, per parlare di Resistenza alla guerra e di resistenza per la pace.

Continueremo determinati il nostro impegno insieme al Coordinamento Donne contro la violenza sulle donne; una violenza che troppo spesso è anche verbale, come dimostra l’articolo sessista e discriminatorio di Giorgio Carbone su Libero contro la prima donna Presidente della Camera dei Deputati, che ha dedicato tutta la sua vita alle battaglie per l’emancipazione femminile. Dobbiamo allora proseguire, con ancora più motivazione, insieme alle Leghe, nella attività che abbiamo promosso nelle scuole per far conoscere le prime grandi protagoniste della storia politica italiana: le madri costituenti, il loro coraggio e la determinazione con cui hanno contribuito ai profondi cambiamenti culturali della società, che ora sembra regredire.

Queste e tante altre sono le risposte concrete che lo SPI deve dare a questa immagine che delinea per certi aspetti una società sfiduciata, contraddetta però dall’impegno crescente nel volontariato – come dimostriamo con il progetto Madri Lingua e con il tavolo instaurato con la Caritas per contrastare l’abbandono scolastico, ad esempio.

La voglia di fare non ci manca, la motivazione neanche e che la speranza di lavorare per un futuro migliore non sia un’illusione è dimostrato dal quel desiderio di partecipazione che è tangibile nel popolo di Greta e nel movimento delle Sardine.

Il tempo presente appare indubbiamente difficile, faticoso, ma attorno a noi vediamo un nuovo entusiasmo, uno slancio che viene in particolare dalle nuove generazioni e in questo periodo, dove cominciano ad abbondare i brindisi, noi dobbiamo partecipare consapevoli che il bicchiere è mezzo pieno e lavorando per contrastare chi alimenta l'odio e rispondere alla domanda pressante di un futuro diverso".