Si è svolta ieri a Minturno la manifestazione contro la chiusura dei Punti di Primi Intervento del Lazio. “Ieri lo SPI CGIL Frosinone Latina e la LEGA SPI Sud Pontino erano in piazza con le oltre quattrocento persone a Minturno per manifestare il dissenso alla chiusura dei PPI” dichiara Beatrice Moretti Segretario Generale SPI CGIL Frosinone Latina. "La Regione Lazio con un decreto pubblicato il 13 agosto vuole chiudere entro il 31 dicembre tutti i Punti di Primo Intervento che sono il primo livello del sistema di emergenza-urgenza del Lazio presenti nei Comuni più distanti dagli ospedali. Sette di essi sono in provincia di Latina nei Comuni di Cori, Cisterna, Sezze, Sabaudia, Priverno, Gaeta e Minturno." Prosegue il segretario "Al loro posto è prevista l’apertura di Punti di erogazione di assistenza primaria nelle ore diurne mentre in quelle notturne ci sarà solo un’ambulanza con medico a bordo. In questo modo verranno messe a rischio la salute e l vita stessa dei cittadini che per raggiungere il Pronto Soccorso più vicino dovranno percorrere molti chilometri anche in situazioni per le patologie tempo dipendenti. Lo SPI CGIL Frosinone Latina dice NO a questo ennesimo attacco al diritto alla salute previsto dall’art. 32 della Costituzione."
"Sono circa centomila accessi ogni anno ai PPI nei Comuni di Latina, circa 270 al giorno. Con il superamento dei Punti di Primo Intervento tutti questi utenti saranno costretti a recarsi nei pronto soccorso di Latina, Formia, Terracina e Fondi che già sono sovraffollati e che vivono condizioni al limite del collasso; inoltre, alcune aree del territorio di Latina saranno private di qualsiasi riferimento sanitario. Bisogna garantire ai cittadini un potenziamento dell'offerta sociosanitaria territoriale e non un'assistenza peggiore. Ci auguriamo che le nostre voci vengano ascoltate e che durante l'incontro del 5 settembre si decida per il mantenimento dell'apertura dei Punti di Primo Intervento.” Conclude Beatrice Moretti.
"Sono circa centomila accessi ogni anno ai PPI nei Comuni di Latina, circa 270 al giorno. Con il superamento dei Punti di Primo Intervento tutti questi utenti saranno costretti a recarsi nei pronto soccorso di Latina, Formia, Terracina e Fondi che già sono sovraffollati e che vivono condizioni al limite del collasso; inoltre, alcune aree del territorio di Latina saranno private di qualsiasi riferimento sanitario. Bisogna garantire ai cittadini un potenziamento dell'offerta sociosanitaria territoriale e non un'assistenza peggiore. Ci auguriamo che le nostre voci vengano ascoltate e che durante l'incontro del 5 settembre si decida per il mantenimento dell'apertura dei Punti di Primo Intervento.” Conclude Beatrice Moretti.