Sora, 8 marzo 2019 – “Per vivere in una società civile, bisogna comprendere quali sono i valori fondamentali. Vivere in maniera coscienziosa e attiva: è necessario sviluppare il senso delle regole, dell'etica, della morale intesa nella sua accezione positiva e più ampia.” È quanto afferma nel suo intervento Beatrice Moretti, Segretario Generali SPI CGIL Frosinone Latina che questa mattina, presso la Biblioteca Comunale di Sora, ha presentato la mostra dei lavori realizzati dagli studenti del Liceo Artistico “Antonio Valelente” di Sora.
“L'iniziativa di oggi l'abbiamo definita non a caso un'occasione per parlare di diritti. Nella Costituzione italiana ci sono una serie di articoli che garantiscono per esempio – considerato che oggi è l'8 marzo – le PARI OPPORTUNITÀ” prosegue il Segretario, “Diciamo subito che le Pari Opportunità non sono delle risorse che si acquisiscono. Fanno parte di una mentalità, di una cultura che si può e si deve realizzare rendendo possibile un processo attraverso il quale i diversi aspetti della vita sociale siano accessibili a tutti. Valorizzando la diversità di ogni persona, credendo e mettendo in pratica i principi di uguaglianza tra i cittadini. E infatti la nostra Costituzione ci viene in aiuto, poiché contiene una serie di articoli che rappresentano il fondamento per creare nel nostro Paese condizioni appunto di Pari Opportunità tra cittadine e cittadini.”
A livello professionale, la presenza femminile diminuisce bruscamente con l'aumento del livello stipendiale e del grado di istruzione in cui si lavora, nell'università italiana le ricercatrici sono solo il 35% del totale, solo il 20% le professoresse ordinarie. Le donne che ricoprono il ruolo di rettore sono 6 su 82 secondo i dati della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, del 2018. Nel settore della conoscenza c'è anche un altro confine dettato dalla discriminazione di genere, ovvero il fatto che nei settori della scienza, della matematica, dell'informatica e in quello dell'ingegneria la componente femminile è decisamente inferiore rispetto alle materie umanistiche e della formazione. C'è quindi evidentemente un riflesso dei pregiudizi sociali per cui le donne sono spinte verso settori più adeguati alle caratteristiche stereotipate delle donne, come quelle dalla cura e dell'educazione.
“Noi dello SPI facciamo tante attività nelle scuole, perché siamo convinti che la disinformazione riversa un ruolo centrale e strategico per combattere gli stereotipi e per formare le nuove generazioni con un approccio culturale davvero libero anche dalla questione di genere. Proprio per questo noi siamo molto impegnati su temi quali educazione alle differenze e al rispetto dell'altro, perché questa deve essere una pratica diffusa in tutte le scuole.”
In merito al tema della violenza contro le donne Beatrice Moretti continua “Oggi l'attenzione pubblica alla violenza contro le donne è molto cresciuta, ma spesso tradisce e distorce la percezione del fenomeno. La violenza maschile contro le donne purtroppo è stata anche strumentalizzata per campagne elettorali giocate sulla sicurezza, per campagne xenofobe. Troppo spesso l'indignazione per la violenza porta a considerare soltanto un fenomeno da cronaca nera, una devianza di cui
delegare allora la gestione alle forze dell'odine, ai criminologi, agli psicoterapeuti: attenzione però, perché il rischio è che mentre si enfatizza l'allarme, si marginalizza e si strumentalizza il fenomeno, e questo non va bene: dare più spazio ai delitti che coinvolgono stranieri distorce la realtà, che vede come autori delle violenze mariti, compagni o familiari stretti in oltre il 70% dei casi.”
Con l'iniziativa di oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, si è creato un'occasione di dialogo tra generazioni, un dialogo VERO, parlato e di confronto.
La mostra sarà visibile fino al 14 marzo 2019.