“SUONA SOLO PER ME” - INSIEME CONTRO LA VIOLENZA ed IL BULLISMO
di&da L.Razzumovskaja e V.Erofeev adattamento scenico, composizione letteraria e regia Valeria Freiberg
Genere: teatro d'attore, provocazione teatrale, movimento, coinvolgimento attivo degli spettatori Il taglio dell'allestimento è quello di una “narrazione documentaristica”.
Una bella sera d'estate. Quattro giovani ragazzi del liceo bussano alla porta della loro professoressa - è il suo compleanno. La donna è piacevolmente sorpresa, quasi confusa, non si aspettava tanta attenzione e considerazione da parte dei ragazzi. Non può neanche immaginare il vero scopo della loro visita...
L’atmosfera, dapprima, allegra e divertente, si trasforma trasportando gli spettatori in un luogo cupo ed ostile dove i personaggi lottano con forza per raggiungere i loro scopi in alcuni casi nobili, in altri vili e meschini, comunque sempre in netta contrapposizione tra loro. Ogni personaggio è profondamente umano e comprensibili sono le ragioni che muovono i tentativi dei giovani alunni di farsi strada nella vita. Ma spesso l’arrivismo degenera in violenza.
Quella di Suona solo per me è un’estetica dirompente, è uno spazio denso di significati e di momenti di riflessione per uno spettacolo che pone come obiettivo la rielaborazione della storia e dell’attualità per dare voce, memoria e giustizia alle donne che subiscono violenza ieri come oggi. Per riflettere insieme sulle motivazioni che muovono i giovani di oggi verso azioni violente e che portano spesso al fenomeno del bullismo.
Lo spettacolo tenta di offrire ai ragazzi gli strumenti per capire e decifrare la realtà, di riflettere insieme sulla necessità di coltivare la logica del fare domande, di pensare con la propria testa e di assumere decisioni consapevoli e responsabili.
E’ uno spettacolo che parla ai ragazzi in prima persona, coinvolgendoli nel presente, tentando di irrompere nel quotidiano di una realtà soffocante.
E' un evento a metà strada tra l’happening e il teatro strutturato come work in progress, “un corpo mobile” che si presta alla possibilità di un contatto diretto con il pubblico.
L'Associazione culturale ARIADNE - E' il cammino artistico di una compagnia teatrale storica che ha intrattenuto e affascinato per lunghi anni le platee italiane e non solo. Con indimenticabili interpretazioni d'attori che hanno dedicato la vita ad un'arte, la sola, che dal buio genera sogni e suggestioni che restano nella memoria di ognuno di noi cominciò nel 1969 quando a Catania al teatro Angelo Musco venne rappresentato il primo spettacolo “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello del “La compagnia sociale di Arnaldo Ninchi”, compagnia italiana di teatro di prosa, la più importante compagnia privata del dopoguerra.Con gli anni il nome della compagnia si trasformò in “Teatro Italiano” e nel 2004 nell'Associazione culturale Ariadne.
L’attività della compagnia è fatta di numerosi turnée in tutta Italia e all’estero: due volte a Parigi al Théatre National de l’Odeon, a Bruxelles, Seul, New York senza contare le numerose rappresentazioni e recital delle fortunate tournée in Sud America. Nei febbrili, ruggenti anni Settanta, l’Associazione porta in scena personaggi sempre più complessi collaborando con attori come Falk- Valli-Albanie De Lullo portando in scena i personaggi e le storie più belle del Teatro moderno. Nel periodo dal 1970 al 1980 con la compagnia collaborano i grandi registi italiani: R. Albertazzi, J.Karlsen, C. Dal Pozzolo. Tra i più grandi successi della Compagnia di quegli anni: “Jacques o la sottomissione” di Eugene Jonesco al Teatro dei Servi di Roma, “Sogno” e “Cecè” di Luigi Pirandello al Teatro Tordinona, “Ricorda con Rabbia” di John Osborne al Teatro Ridotto di Venezia, “Delitto all’isola delle capre” di Ugo Betti a San Marino - Teatro Titano, “Lilion” di Ferenc Moinar e “Non si sa come” di Luigi Pirandello a Teatro i Marrucino di Chieti e “Piccoli assassini” di Jules Feiffer a teatro Duse di Bologna. Negli anni ’80 comincia la collaborazione dell’Associazione con il Festival Teatrale di Agrigento e con il Teatro Puccini di Firenze: “Ma non è una cosa seria” e “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello e “Agamennone” di Eschilo - Festival di Agrigento, “Amleto” al Teatro Puccini di Firenze. Negli anni’ 90 la vita dell’Associazione si concentra soprattutto a Roma: “Gli innamorati” di C. Goldoni Teatro Eliseo di Roma “Non ti conosco più” di A. De Benedetti Teatro Sala Umberto di Roma “Più che l’amore” di G. D’Annunzio Teatro Valle di Roma “Don Giovanni” di Moliere Teatro Valle di Roma.
La Direzione Artistica della Compagnia è ora di Valeria Freiberg. La Freiberg si diploma alla Scuola di Teatro presso il Teatro di Vachtangov di Mosca e si forma successivamente presso la Scuola di Teatro del Piccolo di Milano, diretta da Giorgio Strehler. Divide la sua attività professionale fra ricerca, lavoro teorico nel campo della recitazione e lavoro pratico di regia, dedicando uno spazio particolare all’importanza dell’attore nella creazione scenica e alle sperimentazioni multimediali nell’ambito del teatro contemporaneo. Vincitrice di diversi premi e riconoscimenti (Premio Speciale della giuria al concorso Nazionale per Testi teatrali “Tracce di Eva” nel 2004; Riconoscimento dal MiBAC nel 2003; Menzione Speciale della giuria al Fano International Film Festival nel 2002), cura numerose regie teatrali per rassegne e festival nazionali ed internazionali (Benevento Città Spettacolo, Bologna International Film Festival). Si interessa alla didattica conducendo i master class per attori “La sintesi di E. Vachtangov. L’attore come regista di se stesso”, organizzato dal Teatro della Ginestra in collaborazione con A.D.A.C e col DAMS di Cosenza (2005), e “A. Tairov. L’attore sintetico e il teatro contemporaneo”, realizzato in collaborazione con “Ladislaopolifestival - residenze creative” (2010). Dal 2009 cura la direzione artistica di diverse rassegne teatrali (“Punto”D””, “Teatro Nudo”, “Teatro Per Le Future Generazioni”) dedicate alla valorizzazione e allo sviluppo della conoscenza e della pratica dei linguaggi artistici, con particolare attenzione ai temi della contemporaneità. Nel 2010 pubblica “Prove per un ritratto di Suler – La leggenda di Suler” con TEATRO e STORIA di BULZONI EDITORE.