ART.11 DELLA COSTITUZIONE: L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA - LA LINEA GUSTAV, PASSATO E PRESENTE NEL TERRITORIO

Lo SPI CGIL di Frosinone Latina, la lega dello SPI CGIL di Cassino e la lega dello SPI CGIL Sud Pontino, nell’ambito delle proprie attività di carattere educativo e formativo rivolte ai giovani, hanno deciso di organizzare incontri nelle scuole finalizzati a valorizzare e preservare la memoria di eventi e fatti di particolare rilevanza storica avvenuti nel territorio. Il tema generale su cui è incentrata l’attività per il corrente anno scolastico è l’art. 11 della Costituzione - L’Italia ripudia la guerra, analizzato partendo dalle drammatiche esperienze che nell’ultima guerra mondiale riguardarono proprio i comuni ubicati sulla Linea Gustav. Tra questi Castelforte, Cassino e Minturno.

La Linea Gustav (o "linea invernale") fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia con disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943 dall'organizzazione Todt durante la campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale. Il nome deriva dallo spelling della lettera G nell'alfabeto tedesco.

Divideva in due la penisola italiana: a nord il territorio in mano alla Repubblica Sociale Italiana e alle truppe tedesche, a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona comune costiero in provincia di Chieti, passando per Cassino, Castelforte e Minturno. 

La sua funzione, che sfruttava il tratto più corto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quello di ritardare l'avanzata degli Alleati e di tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale.

Venne sfondata il 18 maggio 1944, a fronte dell'avanzata alleata e i tedeschi si dovettero attestare sulla linea Hitler, posta poco più a nord.

Su questa linea fu combattuta la più aspra e violenta battaglia della guerra. Castelforte, assieme agli altri comuni che si trovavano sulla stessa linea furono quasi completamente distrutti. I bombardamenti e le rappresaglie prima dello sfondamento della linea da parte degli alleati e poi l'affronto del corpo d'armata marocchino dopo la vittoria, che per 24 ore hanno avuto il permesso di saccheggiare e stuprare chi volessero, hanno segnato profondamente la comunità e la loro memoria.
Ciò ha giustificato pienamente la concessione della medaglia d'oro al valor civile di cui è stata insignita la città.

Oggi molti ricordi sono raccolti nella mente di alcuni anziani del paese, nella biblioteca comunale, nei documenti dell'epoca gelosamente conservati. Altre testimonianze sono visibili in diverse parti del territorio dove caverne, anfratti, postazioni dell'epoca ricordano come si è combattuta quella guerra atroce a sicuro monito per le generazioni future. 

Il 12 Maggio 1944 è la data della liberazione della città di Castelforte.

Ringraziamo il Compagno Angelo Viglianti per le foto.