Frosinone, martedì 5 dicembre 2017 "L'Inchiesta" - I dati nazionali sulla povertà denunciano che viviamo in un Paese che non va: i poveri assoluti in Italia la fotogallery sono 4,7 milioni, il 165% più del 2007. In emergenza permanente sono le persone non autosufficienti, di cui 8 su 10 sono anziane. Nel convegno organizzato dallo SPI CGIL di Frosinone Latina alla Provincia di Frosinone sono state analizzate le cause delle nuove povertà e avanzate delle serie proposte, dense di concretezza, con l’obiettivo principale di arginarle, con i contributi di Monsignor Chialastri, delegato Caritas Lazio, e della Dott.ssa Collicelli dell’Agenzia Sviluppo Sostenibile. La Segretaria dello SPI CGL di Frosinone Latina, Beatrice Moretti, introducendo i lavori, ha evidenziato che dall’ultimo rapporto del Censis «emerge che siamo un Paese sempre più povero, sempre più diffidente e dove cresce il numero di persone che rinunciano alle cure per motivi economici: nel 2016 più di un italiano su 4 non ha saputo come far fronte alle spese necessarie per curarsi, quindi non dovrebbe essere poi tanto complicato capire perché i nostri Pronti Soccorso sono sempre più affollati e registrano un numero imponente di accessi cosiddetti impropri. Un primo atto concreto nella costruzione di una strategia nazionale di contrasto alla povertà è rappresentata dall’introduzione del Reddito di Inclusione, che però è insufficiente, secondo la CGIL». Diverse le risposte che dovrebbero essere garantite per poter far fronte al fenomeno dilagante della povertà che tanto sta paralizzando l’intero territorio della provincia di Frosinone: «Per poter rispondere ai bisogni e alle nuove povertà che flagellano in modo drammatico il territorio della provincia di Frosinone i sindacati dei pensionati che, per definizione, sono la Categoria più rappresentativa delle tematiche della fragilità sociale – congiuntamente, devono comprendere l’importanza di volgere lo sguardo a tutti gli attori presenti nel nostro Comprensorio, che concreta- mente e quotidianamente operano, come noi, rispondendo alle emergenze ed ai bisogni reali delle fasce sociali in situazioni di disagio: la nostra proposta è quella di un patto di solidarietà tra soggetti che, indubbiamente, hanno storie ed identità diverse, ma che hanno obiettivi comuni” – sostiene ancora Moretti - «Dobbiamo realizzare un’azione sinergica per cambiare il modello di sviluppo attuale, rispettando gli obiettivi sotto- scritti dall’Italia con l’Agenda 2030 del-l’ONU. I cambiamenti richiedono tempo e non ce n’è rimasto molto ogni anno che ci avvicina al 2030 rappresenta il 7% del tempo che i Paesi firmatari dell’Agenda si sono dati per salvare il mondo: capite che le lancette continuano inesorabilmente a girare e noi non possiamo rimanere semplicemente seduti ad aspettare». Le conclusioni di Ernesto Rocchi, Segretario SPI CGIL Roma e Lazio, hanno ripreso e valorizzato i contributi di tutti i relatori, riproponendoli e rilanciandoli nel contesto delle linee e delle azioni assunte a livello ragionale e nazionale dalla CGIL e dalla categoria dei pensionati.
Fonte L'INCHIESTA