CD SPI CGIL FROSINONE LATINA DEL 13 DICEMBRE 2017


Prossedi 13 dicembre 2017 - Relazione introduttiva di Beatrice Moretti , Segretario Generale SPI CGIL FR LT del CD SPI CGIL FR LT.

Care Compagne e cari compagni,
nel nostro ultimo direttivo di fine ottobre scorso avevamo parlato dell’avanzamento in Europa delle forze di estrema destra. Oggi – in periodo prenatalizio purtroppo - dobbiamo considerare che anche il nostro Paese non è immune da tutto questo, considerando il proliferare di fenomeni di squadrismo fascista che bene ha fatto Susanna Camusso a definirli subito tali e a condannarli con forza. E’ indubbio che sia necessario stroncare sul nascere l’ascesa di questi estremismi, perché questi movimenti di destra – sotterranei o no – stanno diventando incisivi e si stanno radicando in settori di opinione pubblica e in alcuni territori, soprattutto nella battaglia anti rom ed anti immigrati. Stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di iniziative della destra estrema in Italia, che ritengo vadano lette non come il ritorno del Fascismo di mussoliniana memoria, ma comunque l’irruzione di Como, le intimidazioni contro La Repubblica e L’Espresso, l’aggressione al Segretario FIOM di Forlì vanno visti come un fenomeno preoccupante, che quindi non va sottovalutato, perché questi gruppi si muovono in un contesto che rischia di essere troppo indulgente o quantomeno disattento. Pur se frammentati in tanti slogan e in tante sigle, dobbiamo comprendere se siamo di fronte a fenomeni – se non di massa, per ora – probabilmente sostenuti a livello internazionale (pensiamo alla manifestazioni naziste in Ungheria, ad esempio), oppure ad organizzazioni che hanno caratteristiche proprie, ma che comunque vengono “coccolati” da una parte della stampa e da politici come Salvini e Meloni. 

Noi ovviamente non abbiamo intenzione di essere indulgenti di fronte a tutto questo e credo infatti che dobbiamo dare un giudizio fermo, ma sereno, di condanna di prepotenze che negano la democrazia – perché di questo si tratta - e che avvengono in un clima surreale, perchè non contrastate – visto che avvengono alla luce del sole - con uno Stato impotente, che evidentemente dimostra di non sapere come classificare tali episodi. Ciò che deve indignare, a mio avviso, è che qui non si tratta solo di avere in mente o meno da parte di questi gruppi neofascisti di “menare le mani”, ma ancor più grave è l’intenzione di “spaventare le menti”, come giustamente ha scritto qualche analista più oculato. 

Allora, di fronte a tale contesto, ritengo corretto ed importante continuare nel filone di attività che stanno caratterizzando l’impegno di questo Comprensorio, attraverso le iniziative delle Leghe di Frosinone e Latina, per promuovere una vera e propria battaglia culturale di riaffermazione dei valori costituzionali della democrazia, della libertà, dell’uguaglianza sociale e della solidarietà, in un rapporto stretto e sinergico con le nuove generazioni. 

Qualche giorno fa c’è stata una bella iniziativa sulla legalità organizzata dalla Lega del Sud Pontino nel Liceo Scientifico di Gaeta, dove la soddisfazione più grande è stata data dai ragazzi che hanno partecipato con grande attenzione e che hanno chiesto di poter approfondire questi temi, affermando che i programmi didattici li trascurano e quindi si sentono spesso disorientati politicamente. 

Sono quei ragazzi che andranno a votare per la prima volta nella vita nel 2018: appartengono alla cosiddetta Generazione Zero, quella nata nell’anno di inizio secolo e millennio e che l’ultimo rapporto Censis definisce “l’età del rancore”, cioè di un sentimento che nasce da una condizione strutturale di blocco della mobilità sociale, che nella crisi ha coinvolto anche il ceto medio, oltre a coloro che sono collocati nella parte più bassa della piramide sociale. 

Siamo in un contesto in cui vi è l’angoscia dovuta alla convinzione di non avere nessuna possibilità di salire, cioè di miglioramento sociale, bensì molte probabilità di scendere: questo è quanto sostenuto anche dal Delegato Caritas regionale al nostro convegno sulla povertà. 

Allora il nostro impegno, come forza sindacale, deve essere ancor di più di colmare gli spazi vuoti che la politica di sinistra evidentemente ha lasciato: basti pensare all’esito del voto nelle periferie di Roma. Siamo organizzati in modo capillare, per cui attraverso le Leghe credo che molto possiamo mettere in campo, per ridare fiducia nel futuro, impegnandoci per arginare il disagio sociale che intercettiamo quotidianamente nelle nostre sedi. 

E intanto sulle pensioni la Cgil prosegue la mobilitazione. Il segretario generale, Susanna Camusso proprio stamattina in Piazza della Rotonda, incontrerà la stampa per illustrare le iniziative che il sindacato di Corso d’Italia metterà in campo nei prossimi giorni. 

A conclusione della mobilitazione nazionale del 2 dicembre, la Camusso aveva già annunciato l’impegno di tutta la Confederazione per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani; bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione. E ancora, favorire l’accesso alla previdenza integrativa e garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni. Ma sappiamo che le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, perché chiediamo anche di cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, di estendere gli ammortizzatori sociali, di garantire a tutti il diritto alla salute e di rinnovare i contratti pubblici. 

Nelle prossime ore conosceremo i dettagli degli impegni a cui verremo chiamati e che sapremo ottemperare, così come abbiamo dimostrato il 2 dicembre u.s. e voglio ringraziare tutti voi e tutte le Leghe, perché siamo riusciti a partecipare con ben 9 pullman come SPI di FR LT, risultando così il comprensorio che nel Lazio ha saputo dare il contributo maggiore alla riuscita della mobilitazione. Questo vuol dire una cosa sola: siamo forti!!! 

La rottura del patto unitario sulla materia previdenziale ovviamente rende lo scenario molto complicato, ma nel quotidiano, a livello territoriale, credo che dobbiamo compiere ogni sforzo per lavorare comunque con CISL e UIL pensionati, per cercare di ricucire questo strappo, partendo dal basso. Abbiamo dimostrato di avere tutte le capacità e le intenzioni per riuscirci, ad esempio nella gestione delle assemblee nei centri anziani sulla piattaforma unitaria previdenziale, ma anche nella contrattazione sociale che, nonostante tutto, stiamo continuando a condurre in modo unitario nei Comuni e nei distretti sociosanitari del comprensorio. 

Questo è il nostro ultimo direttivo prima delle feste, abbiamo invitato anche i responsabili delle Aree Policentriche, i direttori dell’INCA e della Lasea e tutti gli operatori, per avere l’occasione di ringraziarli per il lavoro che svolgono con noi e per noi quotidianamente nelle diverse sedi del Comprensorio di Frosinone e Latina. 

L’augurio migliore che posso rivolgere a tutti voi - a nome di tutta la Segreteria dello Spi CGIL di FR e LT – nel contesto piuttosto “buio” in cui ci troviamo è allora quello di ritrovare un nuovo spirito Illuminista, magari come quello che ha incarnato Benjamin Franklin, che disse: “Sii sempre in guerra con i tuoi vizi, in pace con i tuoi vicini e lascia che ogni nuovo anno ti trovi un uomo migliore”. 

Buon Natale a tutte e a tutti.