PENSIONI, IL TAVOLO TRA GOVERNO E SINDACATI


Si è svolto oggi l’incontro a Palazzo Chigi alla presenza dei tre Segretari Generali di CGIL CISL eUIL . Oltre al presidente del Consiglio , Gentiloni, erano presenti i Ministri Padoan , Madia e Poletti. Gentiloni ha introdotto riportando la posizione del Governo. Ha rimarcato come l’iter della manovra si sia appena avviato.

Questa è l’ultima legge di bilancio della legislatura e, pur nelle ristrettezze delle disponibilità finanziarie e date le clausole di salvaguardia, la considera una manovra di crescita e, nonché socialmente inclusiva. Sono infatti a suo avviso largamente dominanti le risorse per il sociale (giovani, lavoro, Sud, sostegno al reddito, costo licenziamenti, estensione Ape, Reis , contratti pubblici, formazione). Queste misure, quindi , per il Governo indicano il profilo sociale della manovra.

Sulla previdenza Gentiloni ha affrontato nella relazione di apertura esclusivamente il tema della aspettativa di vita , ricordando come l’attuale normativa non sia una scelta di questo governo perché risale al 2010 e come sia già stata attuata in 2 occasioni ( 2013 e 2016 ).

Ha quindi sostenuto che, ferma restando la sovranità in capo al Parlamento, sarebbe auspicabile che le parti discutessero e decidessero su due questioni: misure mirate per lavori particolarmente gravosi e metodi di calcolo del meccanismo .

In ogni caso Gentiloni ha premesso che si deve considerare la norma generale di adeguamento alla aspettativa di vita dell’età pensionabile come norma fondamentale. Non è per Gentiloni condivisibile l’ipotesi di un rinvio in avanti della decisione ( ipotesi che sta emergendo in ambito politico e parlamentare).

Come CGIL CISL e UIL, con accenti e valutazioni diverse dell’insieme della manovra, i tre Segretari Generali hanno commentato le parole di Gentiloni e hanno ripreso l’insieme dei punti mancanti nella sua illustrazione ( su altri aspetti della fase 2 , sulla sanità e sulle tematiche del lavoro).

Ha replicato agli interventi sindacali il Ministro Padoan che ha sottolineato quanto di seguito:
  • Il legame tra età pensionabile e aspettativa di vita è un principio che informa tutti i sistemi pensionistici comunitari.
  • La sua implementazione è essenziale per la valutazione della Unione Europea sulla sostenibilità del debito pubblico.
  • È quindi un principio che L’Italia non può permettersi di mettere in discussione.
  • La disponibilità del Governo può quindi limitarsi a definire categorie di lavori particolarmente gravosi che possano essere sottratti al meccanismo.Questo si può fare relativamente in fretta perché il rinvio dell’atto amministrativo sarebbe incomprensibile e dannoso per il Paese .Il rinvio, infatti, indurrebbe tutti a pensare che non si intende prendere la decisione . 
Dopo queste dichiarazioni è nuovamente intervenuto Gentiloni per ribadire che certamente il parlamento rimane sovrano, ma a suo modo di vedere il Governo e le parti sociali rinuncerebbero al loro ruolo se non cercassero una soluzione al problema.

Se ne evince pertanto che quanto sta valutando il parlamento ( rinvio) non convince il Governo per il quale è irrinunciabile il principio generale della aspettativa di vita .

Nel successivo scambio di opinioni come Cgil abbiamo affermato che:
  • mancavano risposte su molti altri temi per noi rilevanti (giovani , 1,5 e 2,8, pensione contributiva di garanzia- riconoscimento lavoro di cura , previdenza complementare, in particolare su parificazione fiscale pubblico e privato e su silenzio assenso , flessibilità in uscita e modifica del funzionamento di Ape sociale e norma sui precoci , fondo di integrazione salariale, stabilizzazione sistema politiche attive , sanità).
  • Per noi deve essere chiaro che qualunque percorso di confronto di l’attuazione della fase due richiede norme legislative da definire nella legge di bilancio ed in tempi utili per consentire alle parti sociali di sviluppare la loro iniziativa politica . Non avremmo perciò accettato percorsi che lasciavano mani libere al governo impegnandoci in un confronto senza scadenza e al termine del quale anche in assenza di accordo per il Governo sarebbe scattato in automatico l’aumento della età pensionabile.
  • Che se l’idea che muove il Governo è esclusivamente quella di allargare la platea dell’Ape Social non ci sarebbero stati per noi motivi per proseguire il confronto.
Per la CGIL infatti il meccanismo va ridefinito nel suo complesso , e i lavori che vanno considerati in maniera diversa non sono sovrapponibili a quelli della platea dell’Ape sociale.

La Cisl era molto più orientata a condividere le aperture del Governo , mentre la Uil ha sostenuto posizioni più vicine alle nostre .

L’incontro si è concluso definendo un confronto tecnico che si avvierà lunedì 6 novembre e che si concluderà con una verifica a Palazzo Chigi il 13 novembre. Il Mef è impegnato a presentare in sede tecnica dati sul sistema e a quantificare i costi delle varie misure che potranno essere oggetto di confronto.

Con Cisl e Uil abbiamo confermato la continuazione delle iniziative definite e quindi vi invitiamo a rafforzare la campagna di assemblee e ogni altro appuntamento utile al sostegno delle proposte sindacali 

Il 13 valuteremo come dare continuità alla nostra iniziativa.