4 febbraio 2018 - Spostamento temporaneo, il Sidaco chiede alla ASL di fare un passo indietro. No al trasferimetno a Frosinone del centro prelievi di Ceccano. A dichiararlo, in una nota congiunta, Giancarlo Cenciarelli della FP CGIL e Beatrice Moretti dello SPI CGIL.
"Abbiamo appreso dalla stampa che la ASL di Frosinone ha deciso, senza alcun preavviso, di chiudere il centro prelievi di Ceccano trasferendolo in Via Mazzini a Frosinone. Sempre dalla stampa apprendiamo che la chiusura sarebbe temporanea, ma in Italia cosa c'è di più definitivo delle soluzioni temporane?"
I due si dicono sconcertati dalla decisione "Sia perchè causerà notevoli disagi agli utenti che saranno costretti a recarsi fino al capoluogo, con i probemi di mobilità e di traffico che tutti conoscono, sia per i modi e i tempi con cui è stata comunicata agli utenti e ai lavoratori coinvolti (infermeri e personale del Cup), con una nota che dispone dall'oggi al domani ". Tempo che non avrebbero permesso alle organizzazioni sindacali «di ativare nessun confronto» che avrebbe potuto sugerire «soluzioni alternative ».
FP e SPI CGIL ritengono che «l'attivazione del servizio in Via Mazzini non possa essere ritenuto "sostitutio" in quanto creerà solo disagio per i cittadini » e nello specifico a quelli «anziani o con disabilità, lasciando a queste fascie di utenza, le più fragili, l'unica alternativa dei laboratori privati ».
E concludono "Riteniamo che a difesa del servizio pubblico, la ASL debba revocare la decisione e procedere ad una attenta programmazione degli interventi sulla Casa della salute di Ceccano al fini di matenere aperto, in quel sito e senza interruzioni temporanee, il centro prelievi anche per non indure la popolazione a disaffezionarsi a un servizio publico che, in alternativa, andrebbe a funzionare ad intemittenza e così darebbe modo ai servizi privati di sostituirsi al pubblico".
Fonte quotidiano EDITORIALE OGGI
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