CONVEGNO, LO STATO DELL'ARTE DEL SISTEMA DEL WELFARE DELLA PROVINCIA DI FROSINONE

































Frosinone, 12 maggio 2017 – Si è svolto oggi il Convegno “La Legge di riordino dei servizi sociali integrati. Il nuovo piano sociale regionale: lo stato dell'arte del sistema del welfare della provincia di Frosinone” al teatro ASL di Frosinone che ha visto l'incontro tra CGIL e rappresentanti della Regione Lazio per analizzare il sistema di welfare.
Guido Tomassi – Segretario Generale SPI CGIL Frosinone Latina - interviene in merito al Welfare Sociale e il cambiamento dei bisogni sul territorio: “Difficile fare un bilancio consuntivo sullo stato di attuazione della Legge 11/16, Per noi, la legge va attuata rilanciando il sistema pubblico dei servizi sociali.

Per sollecitarne una rapida approvazione Cgil Cisl Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati del Lazio hanno sviluppato una intensa mobilitazione.
L’attivazione avvenuta di uno strumento di programmazione, la contestuale indicazione delle risorse sono materia importante sulla quale confrontarci, con spirito collaborativo e logica co-progettuale, come da L. 328.


Le tematiche specifiche elencate nel protocollo d’intesa, a suo tempo sottoscritto anche dallo Spi Cgil, sono altrettanti capitoli di una negoziazione regionale che, stando a quanto convenuto, dovrebbe prender quota: dalla integrazione sociosanitaria, al potenziamento del sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, all'invecchiamento attivo, alla non autosufficienza e all'assistenza domiciliare ecc.

Sul piano della ricerca delle risorse finanziarie atte a dare continuità alle politiche sociali, siano di impulso e di stimolo agli enti locali, per favorire decisioni nella lotta all'evasione fiscale per recuperare quelle risorse indispensabili a cui accennavo. Come OO.SS abbiamo realizzato un protocollo con Anci Lazio con Spi, Fnp e Uil pensionati nel quale molto spazio è dedicato a questo obiettivo comune che tuttavia negli locali della nostra provincia stenta a decollare, in una Regione (Lazio) dove l’imposizione locale è fra le più alte d’Italia.

Con le intese sottoscritte e concertate l’impegno è a cambiare davvero. Molte sono le aspettative che non possono andar deluse.
E’ evidente, come detto, che il modello prestazionale deve cedere il passo a quello elaborato a misura delle persone.
Si tratta di una conversione che avrebbe dovuto avvenire sin dal 2000 con la L.328.

Siamo interessati, tra gli altri, a quanto la Regione è impegnata realizzare con il Piano dei servizi pubblici relativamente a l’inclusione sociale delle persone con fragilità e la prevenzione e riduzione dei rischi di esclusione sociale di soggetti particolarmente esposti quali gli anziani fragili; lo sviluppo, la valorizzazione e protezione delle persone anziane; inclusione di persone anziane con disabilità, garantendo a questi utenti con disabilità il diritto a vivere nella società con la stessa libertà di scelta e con le stesse opportunità delle altre persone adottando misure efficaci ed adeguate volte a promuovere e sostenere la piena integrazione e partecipazione sociale.

Chiedendo alla Regione, alla Asl, ai Distretti Sociali e gli Enti Locali di realizzare veri livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) che diano certezze agli anziani e a tutta l’utenza più fragile, garantendo livelli e rete di servizi, realizzati in tutti gli ambiti territoriali, sulla base delle leggi e dalle normative nazionale (legge 328/2000, art. 22) e regionale .