Roma, 22 novembre . Per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani”. Questi i motivi della mobilitazione nazionale della Cgil di sabato 2 dicembre, proclamata dopo l’esito del confronto con il Governo sul tema della previdenza, considerato “insufficiente”.
Sono cinque le manifestazioni organizzate dalla Confederazione con lo slogan “Pensioni, i conti non tornano!”. L’appuntamento ĆØ per le ore 10.30, a Roma in piazza del Popolo, a Torino in piazza San Carlo, a Bari in piazza Prefettura, a Palermo in piazza G. Verdi e a Cagliari in piazza Garibaldi.
A concludere tutte le iniziative sarĆ il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che alle ore 12.30 prenderĆ la parola dal palco della Capitale, in collegamento video con le altre cittĆ .
Le rivendicazioni per le quali si scenderĆ in piazza, come si legge nel volantino, sono “bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparitĆ di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertĆ di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione”. E ancora, “favorire l’accesso alla previdenza integrativa” e “garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni”. Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, il sindacato di corso d’Italia chiede anche di “cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione”, di “estendere gli ammortizzatori sociali” e di “garantire a tutti il diritto alla salute”.
La Cgil invita lavoratori, pensionati e giovani a partecipare “per ottenere delle risposte concrete e per ridare speranza e fiducia al nostro Paese”.
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